Sorical, terremoto giudiziario

Sorical, terremoto giudiziario

La Finanza ha scoperto un giro di fatture, probabilmente false, tra le società controllate dal socio privato Veolia
Arrestato a Latina l’amministratore delegato Besson
di ADRIANO MOLLO
LATINA – C’è anche il nome dell’amministratore delegato della Sorical, Luigi Raimondo Besson tra le sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari disposte dalla Procura di Latina, e firmate ieri mattina dal Gip Tiziana Coccoluto. Si tratta di un’inchiesta condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Latina, e coordinata dalla Procura del capoluogo pontino, che cerca di fare luce sulla gestione della società mista Acqualatina i cui componenti del comitato esecutivo da ieri sono tutti ai domiciliari. Nella società il socio privato è Idrolatina i cui azioni sono i francesi Veoila, gli stessi di Sorical. Oltre a Besson, che ha rivestito la carica anche di ex vicepresidente della società e di consigliere d’amministrazione di Acea Ato2, ci sono Paride Martella – presidente della Provincia dal 1994 al 2004 con l’Udc, ex presidente di Acqualatina,poi passato all’Italia dei Valori; Silvano Morandi – attuale amministratore delegato di Acqualatina; Giansandro Rossi – primo amministratore delegato di Acqualatina; Bernard Cynà – amministratore delegato della società successivo a Rossi, in quota Veolia, socio privato di Acqualatina; Luis Marie Ponz – ex consigliere d’amministrazione e rappresentante in Italia di Veolia. Ai sei arresti si aggiungono altre tre misure interdittivedalle cariche sociali e dall’esercizio di attività professionali nel settore dell’ingegneriacivile.LA ACCUSEGli arrestati sono a vario titolo accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche quantificate in cinque milioni e mezzo di euro, falso, falsità ideologica in appalti pubblici, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture. L’inchiesta è partita da verifiche fatte dalla Guardia di Finanza relative ad appalti interni a società dello stesso gruppo per un giro d’affari stimato intorno ai 15 milioni di euro, tra queste, come vedremo, figura anche la Sorical.LE DENUNCELa vicenda legata alla società Acqualatina è stata più volte al centro di denunce e segnalazioni arrivate da Legambiente di Latina che ha presentato i primi esposti nell’agosto del 2002, quando la società si era appena costituita ed amministratore delegato era Giansandro Rossi, uno dei destinatari del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari. «A quell’epoca – spiega Roberto Lessio, presidente di Legambiente Latina – Rossi era stato segnalato nelle relazioni della commissione parlamentare d’inchiesta relativa al ciclo dei rifiuti. Siamo stati profeti in patria fin dall’inizio. Nell’ottobre scorso ci chiedevamo come mai la sede di Idrolatina, il gruppo che riunisce tutti i soci privati di Acqualatina, era stata trasferita a Torino. Forse, adesso lo sappiamo, il motivo era mettere una certa distanza tra la sede legale della società e le indagini della Guardia di Finanza ». Legambiente aveva segnalato alla Procura anche aspetti legati  all’aggiudicazione della gara ad Acqualatina e chiede di indagare su questo fronte.  Abbiamo seguito in questi anni anche i bilanci societari – continua Lessio – e gli avvisi di garanzia che arrivarono ad aprile del 2004 per i depuratori non funzionanti di Nettuno e Sonnino. E siamo stati fra i primi a segnalare alla Guardia di Finanza anche la vicenda degli appalti in house alla Sorical e alla Siba ». Dal bilancio 2005 – secondo le denunce – risulta che Acqualatina abbia venduto “prestazioni amministrative” alla Sorical per 514 Mila euro. La società Acqualatina è stata anche al centro di una serie di ricorsi presentati al Tar contro le tariffe idriche dal 2004 al 2006. Il coinvolgimento di Besson arriva proprio nel momento in cui sulla Sorical si è aperto una dibattito con la richiesta da parte del  consigliere regionale dell’Udeur di una commissione d’inchiesta per verificare l’operato. Una iniziativa che trova il consenso anche in settori del centrodestra. La Regione Calabria ha affidato a Sorical per 30 anni la gestione degli impianti idrici della Calabria e con l’ultimo bilancio il consiglio regionale ha autorizzato la giunta a concedere un prestito quindicennale di oltre 15 milioni di euro.CHI È BESSONIngegnere d’area DS (Democratici di sinistra), dirigente settore acqua e suolo Regione Lazio, nonché Direttore dipartimento opere Pubbliche e Servizi per il Territorio sotto l’assessorato Meta, giunta Badaloni anni 2000, è stato l’ispiratore della legge regionale sulla gestione idrica (nota come legge Meta-Besson). Consulente dell’Astral, presieduta da Titta Giorgi (DS)., da alcuni anni è l’amministratore delegato della Sorical.Fonte: Il quotidiano della Calabria del 24/01/2008

 

La Sorical ormai in mano ai privati

L’ex personale “sballottato” tra Regione e societàdi EMILIO GRIMALDIIN TUTTE le altre regioni d’Italia il personale del settore idropotabile del dipartimento Lavori pubblici e acque è stato regolamentato ai sensi della legge Galli e assorbito dalle nascenti società pubbliche e private della gestione dell’acqua. In Calabria, invece, l’art 52 della Legge regionale 10 del 1997 non solo non è stato mai soddisfatto dalla Regione ma è diventato a totale discrezione della SoRiCal, società risorse idriche calabresi. Il dipartimento Lavori Pubblici, nelle more dell’articolo mai soddisfatto, con un proprio decreto n. 11729, aveva diramato un elenco dettagliato del personale da inquadrare, anche nella fase di controllo degli interventi, nella SoRiCal «in utilizzo funzionale presso gli uffici e gli impianti sui quali operavano al momento del trasferimento del servizio », recita l’atto pubblicato anche sul Burc. È la Sorical, infatti, che ha fatto pervenire a Giovanni Di Leo, ingegnere idraulico in servizio dal 1981 prima della Cassa per il Mezzogiorno, poi della Regione, il ben servito dalla società che, oggi, gestisce gli  acquedotti fino a quasi tutte le reti idriche comunali calabresi. Il 15 febbraio 2007, con “decorrenza  immediata” è stato rimosso dall’incarico di responsabile della zona di distribuzione di Lamezia Terme e dirottato a Catanzaro dove gli è stato dato come compito di spulciare vecchi progetti della protezione civile degli anni ‘90. Lui che ha anche brevettato un algoritmo che suona così: “modello per la gestione dei sistemi acquedottistici”, e che ha presentato anche a Bologna in un seminario internazionale sulla gestione dell’acqua pubblica nel 1995. E che ha utilizzato ampiamente, prima a Cosenza, poi a Lamezia negli anni 2001/07, facendo risparmiare alla Regione Calabria, solo in questi ultimi sette anni, circa due milioni di euro di energia elettrica. Ma, a quanto pare, non hanno bisogno di lui perché quelli che prima, durante la gestione della Regione, erano considerati “cottimi”, ora sono stati convertiti in “investimenti” con un aggravio di spesa per l’ente intermedio del 10 per cento. La stessa percentuale su cui viaggia la tariffa a metro cubo fissata dalla Regione, che è sia il maggior azionista della società che l’Ente controllore. «Una volta seguivamo la procedura degli intereventi in “cottimi” e che includevano lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria ed elettrici, ora invece, è cambiato tutto, i lavori di manutenzione straordinaria, tipo anche solo di sostituzione di una tubazione, sono degli “investimenti”, con l’aumento di spesa per la Regione di circa il 10 per cento ». Ma tutta la partita che sta giocando la SoRiCal contro i cittadini è persa a tavolino, per questi ultimi. È una Spa che chiama i sindaci e le Amministrazioni: “clienti”; che chiama gli acquedotti: “siti di produzione”, quando, invece, replica l’ingegnere, «l’acqua non viene prodotta, è una risorsa che ci da madre natura, i Comuni, poi, non sono clienti ma fruitori di un servizio e primi attori della Pubblica amministrazione ». Dopo lo scandalo dei 25 dipendenti della Regione, al momento della passaggio della gestione alla Sorical, che sono usciti dalla finestra con un prepensionamento anticipato che si aggirava sulle 4 annualità, e che sono rientrati dalla porta perché la Sorical si serve “della memoria storica del personale della Regione”, si legge nel sito, per gli altri la resistenza  all’interno del distacco regionale è dura, molti hanno chiesto il trasferimento al Genio Civile, altri, invece, stano battendo i piedi per continuare a lavorare. A fare quello che facevano prima: controllo e gestione degli acquedotti. Invece fanno tutt’altro. Addetti al personale, alla visione di progetti vecchi, ma sugli impianti, quelli no, ci sono già quelli della Sorical. Fra la Regione e la SoRiCal, per surrogare la mancanza di una legge che regolarizzi finalmente il personale, si sta instaurando, invece, un rapporto epistolare ordinario in cui si “chiedono” di avvalersi dell’opera di questo o di quell’impiegato. La Società si sta prodigando pure di riscuotere il mastodontico debito che i Comuni hanno nei confronti della Regione e che ammonta a 500 milioni di euro, fino al 2004. Un debito che tutto il personale che ha lavorato per la Regione, e per la Cassa per il Mezzogiorno prima, sente suo, non della nuova arrivata. A proposito Giovanni Di Leo propone, in virtù della sua visione del diritto all’approvvigionamento idrico per tutti i cittadini, «perché non viene estinto a fronte del rifacimento delle reti idriche comunali?». E mentre la gente comune va a comprarsi l’acqua minerale anche per cucinare e per le prime necessità igieniche, perché l’acqua che arriva nelle case non è più potabile, l’amministratore delegato  Raimondo Besson della Sorical riceve uno stipendio pari a sei mila euro al mese, non disdegnando di prendere l’aereo, pagato dai contribuenti, per andare a Roma e svolgere gli altri suoi impegni istituzionali. Fonti vicine alla Procura fanno sapere, a bassa voce, che sul tavolo della scrivania di Luigi De Magistris, a cavallo del clamore suscitato per la richiesta di trasferimento del ministro della Giustizia Clemente Mastella, vi era anche un corposo fascicolo di denunce e di richieste di chiarimenti, che avevano come comune denominatore proprio la SoRiCal.Fonte: Il Quotidiano di Calabria del 26/11/2007 

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