L’ACQUA IN CALABRIALa Giunta regionale di centrodestra mediante la costituzione della società Sorical Spa, che dovrà occuparsi della gestione delle risorse idriche in Calabria, ha sancito la privatizzazione in Calabria dell’acqua, bene primario e comune.Della società oltre alla Regione Calabria, fanno parte la Enel Hydro Acquedotto pugliese e la Multinazionale VeoliàLa privatizzazione avviene in maniera arrogante e con una evidente volontà, meglio complicità, a svendere una delle poche risorse di cui dispone la Calabria.Infatti, si costituisce la società nonostante il parere "vincolante" espresso dalla Commissione consiliare, che poneva molte condizioni di non secondaria importanza ed alle quali la Giunta regionale non si è mai adeguata. Ciò nonostante, nell’offerta formulata dall’Associazione temporanea d’imprese per entrare nella società mista, veniva prevista espressamente la contribuzione per la realizzazione di opere per un importo di lire 601 miliardi, aumentata a 652 miliardi.Le riscossioni dei crediti pregressi per la fornitura di acqua, pari a 700 miliardi di vecchie lire, viene affidata alla società Sorical Spa, senza che tutto ciò fosse previsto nel bando e nell’aggiudicazione. Questo regalo, contenuto nella convenzione successiva al bando di gara e che contrasta con esso, comporta un arricchimento illecito della società ai danni della Regione, che ha un proprio servizio riscossione attuato con i propri uffici.A tutto ciò si aggiungono: la cessione gratuita degli impianti di approvvigionamento e della rete di distribuzione, la gestione reale della società, che spetta al socio privato in quanto si riserva il diritto, bontà sua, di indicare l’amministratore delegato.Il tutto senza pretendere, ovviamente, nulla in cambio, né in termini di investimenti, né, soprattutto, in termini di garanzie per le tariffe da applicare su noi malcapitati calabresi, né tanto meno l’efficace erogazione nei rubinetti.Strada libera per i grandi predoni che scendono in Calabria sicuri di trovare le porte aperte, lasciate loro dai convitati del centrodestra.Predoni moderni, che sommati a quelli antichi, condannano questo territorio a rimanere luogo del sottosviluppo, zona franca, terra da colonizzare. Utile solamente a coloro che con pochissimi investimenti, realizzano grandi profitti, senza che in Calabria venga reinvestito un solo euro di essi. Il tutto secondo il motto "il pubblico paga ed il privato gestisce per realizzare profitti".
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